Famiglia: Asclepiadaceae
Genere: Hoya
Specie: carnosa
Nome comune: fior di cera
L’Hoya carnosa è uno dei più bei rampicanti sempreverdi dell’universo. Ha foglie carnose, lucide ed eleganti, produce lunghi rami flessuosi che si arrampicano al sostegno sorreggendosi con radichette abbarbicanti solo apparentemente fragili. In estate la pianta produce all’ascella delle foglie un peduncolo da cui spunteranno mazzetti di fiori a forma di stella, vellutati, bianco-rosati con un cuoricino più scuro, come fatto di cera, delicatamente profumati. Questi peduncoli non andranno mai rimossi, perché si svilupperanno da essi nuovi fiori.
Io la coltivo da anni in terriccio universale, con l’aggiunta di humus e di lombrichi, molto, ma molto ben drenato. La pianta va innaffiata con parsimonia, badando di non lasciare mai acqua nel sottovaso né il terriccio troppo fradicio. Durante l’inverno va mantenuta praticamente asciutta.
La pianta non ha un apparato radicale molto ingombrante e si accontenta di un vaso piuttosto piccolo (io ne ho sempre usato uno di terracotta).
Va collocata in una posizione riparata dai raggi diretti del sole, ma luminosa. Mettere a disposizione della pianta qualche appiglio dal quale avviare la crescita (poi deciderà da sola dove andare e userà le sue radichette), evitando di spostarla perché è molto permalosa. Una volta, dovendo cambiare casa, persi un esemplare bellissimo che rifiutò caparbiamente di adattarsi al nuovo ambiente.
Vanno bene fertilizzanti a basso titolo di azoto, da usare durante la primavera/estate.
Rusticità
Delicata. Nel Nord Europa, dove è molto diffusa, ne ho visti esemplari bellissimi coltivati tra i vetri doppi delle finestre. A Roma vive tranquillamente all’esterno (in posizione comunque protetta).
Propagazione
Per talea, molto facile. Mette radici e vive bene anche coltivata in idrocoltura.
Malattie e parassiti
Non irrorate le foglie, se possibile evitate anche di spruzzare gli insetticidi (le foglie si rovinano molto facilmente). E’ soggetta, in particolare, agli attacchi dell’afide giallo, che colonizza i nuovi getti. Rimuovete delicatamente le colonie con un tovagliolo di carta imbevuto di acqua e sapone.