Il punto di partenza per scegliere la capienza di uno scaldabagno è stimare quanta acqua calda servirà nei momenti di picco. La letteratura tecnica e i produttori convergono su un valore medio di circa cinquanta litri al giorno per persona: tale cifra comprende una doccia, il lavaggio del viso, la cucina e un paio di brevi erogazioni di servizio. La doccia incide più di qualunque altro uso: con soffioni tradizionali la portata oscilla fra otto e dodici litri al minuto, quindi un getto di cinque minuti consuma fra quaranta e sessanta litri già miscelati. Per avere una base di calcolo si moltiplica il numero di abitanti per cinquanta; si ottiene il volume d’acqua calda che deve essere disponibile ogni ventiquattro ore.
Indice
- 1 Capacità consigliata per i boiler ad accumulo secondo la taglia familiare
- 2 Scaldabagni istantanei: la portata conta più del volume
- 3 Fattori correttivi: abitudini d’uso, elettrodomestici e clima
- 4 Efficienza energetica e tempo di ripristino
- 5 Dimensionamento pratico: due scenari di esempio
- 6 Verifica normativa e compatibilità con la rete elettrica o gas
- 7 Conclusioni
Capacità consigliata per i boiler ad accumulo secondo la taglia familiare
I boiler elettrici e a gas con serbatoio devono erogare tutta l’acqua necessaria nel giro di pochi minuti, perché fra una doccia e l’altra non c’è tempo per un recupero termico completo. La regola di dimensionamento più diffusa presso i servizi energia statunitensi suggerisce un minimo di190–230 litri per uno o due occupanti, un serbatoio da circa 300 litri per tre‑quattro persone e uno sopra i trecento litri per nuclei di cinque o più abitanti. In Italia queste soglie si ridimensionano grazie a docce meno lunghe e temperature di mandata inferiori: uno scaldabagno da 80 litri copre in genere le esigenze di tre adulti o due adulti con bambino, mentre un serbatoio da centocinquanta litri è indicato per quattro persone che facciano la doccia in sequenza ravvicinata. Chi possiede vasca da bagno profonda o soffioni “rain” da venti litri al minuto deve sommare trenta‑quaranta litri extra per ogni riempimento parziale.
Scaldabagni istantanei: la portata conta più del volume
Gli apparecchi senza accumulo riscaldano l’acqua solo quando il rubinetto si apre; qui non si parla di litri di serbatoio ma di litri al minuto. Un modello da undici litri/minuto è sufficiente per un bagno e una cucina, mentre occorrono quattordici litri/minuto per servire due bagni contemporaneamente in regioni dal clima freddo, dove la differenza fra temperatura di rete e temperatura di mandata è maggiore. Per calcolare la taglia si somma la portata dei punti di utilizzo che potrebbero funzionare nello stesso momento (doccia + miscelatore lavabo, ad esempio) e si sceglie l’istantaneo con portata nominale pari o leggermente superiore a quel totale.
Fattori correttivi: abitudini d’uso, elettrodomestici e clima
Il numero di persone è solo la base del calcolo. Se in famiglia si preferisce la vasca alla doccia o si programma la lavatrice sui cicli a caldo in orari di punta, la domanda sale; allo stesso modo l’ingresso di una lavastoviglie collegata all’acqua calda riduce il picco sui rubinetti. In case locate oltre gli ottocento metri di quota l’acqua di rete arriva a temperature più basse: scaldarla da otto a quaranta gradi richiede maggior volume o maggior potenza. In questi contesti conviene aumentare del dieci‑quindici per cento la capienza rispetto alle tabelle standard. Al contrario, nelle zone costiere con falde tiepide o in edifici dotati di impianti solari termici che preriscaldano l’acqua, si può ridurre la taglia di un terzo senza comprometterne il comfort.
Efficienza energetica e tempo di ripristino
Uno scaldabagno sovradimensionato offre autonomia ma spreca energia per mantenere caldo un volume che forse non verrà usato: la dispersione di un boiler da centocinquanta litri può superare un chilowattora al giorno. Al contrario un serbatoio troppo piccolo costringe a cicli di riscaldamento rapidi e continui, stressando la resistenza o il bruciatore. I produttori indicano nei dati tecnici il “tempo di ripristino”, ossia il numero di litri che l’apparecchio riporta da quindici a quarantacinque gradi in un’ora. Con questa informazione si può calcolare se fra una doccia e l’altra il boiler riesce a recuperare: se la famiglia fa tre docce da quaranta litri in sessanta minuti, servono almeno centoventi litri di ripristino orario; se il modello scelto ne garantisce ottanta, bisogna salire di taglia o spalmare le docce su un tempo più lungo.
Dimensionamento pratico: due scenari di esempio
Una coppia con un unico bagno dotato di doccia standard, lavastoviglie e lavatrice a carico freddo può puntare a un boiler da cinquanta litri grazie alla distanza temporale fra le docce e all’uso di elettrodomestici a resistenza interna. Una famiglia di quattro persone con due bagni e abitudine alla doccia serale a catena dovrebbe orientarsi verso un accumulo da ottanta‑cento litri, oppure verso un istantaneo da quattordici litri/minuto. Se uno dei quattro desidera la vasca una volta a settimana, un serbatoio da centocinquanta litri evita di restare senza acqua calda a metà riempimento.
Verifica normativa e compatibilità con la rete elettrica o gas
In Italia il bonus ristrutturazioni prevede detrazioni per la sostituzione di vecchi scaldabagni con modelli in pompa di calore o caldaie a condensazione abbinati a bollitori, a patto di rispettare la normativa UNI 8065 sulla prevenzione del calcare. Prima di acquistare un accumulo di grande capacità bisogna verificare se la sezione dei cavi e la potenza contrattuale reggono il carico delle resistenze, specie oltre i due kilowatt: in assenza di trifase potrebbe servire un potenziamento. Per gli istantanei a gas occorre valutare il diametro del tubo di alimentazione e l’adeguatezza della ventilazione secondo UNI 7129.
Conclusioni
La capienza ideale di uno scaldabagno nasce dall’incrocio fra numero di abitanti, abitudini di consumo, tipo di apparecchio (a serbatoio o istantaneo), condizioni climatiche e disponibilità energetica dell’edificio. Sulla base delle medie di cinquanta litri per persona e dei dati di ripristino si può disegnare un profilo che eviti sprechi e carenze. Un dimensionamento corretto assicura docce confortevoli, riduce il ciclo on‑off delle resistenze o del bruciatore e, in ultima analisi, abbatte i costi in bolletta e l’impatto ambientale di un impianto che resta acceso tutto l’anno.