Supponiamo che il giardino sia già stato completamente progettato e cioè sia stato deciso dove andranno piantati gli alberi, dove verranno create le aiuole, dove saranno i camminamenti e dove sorgeranno pergole, gazebi o altre strutture.
A questo punto, prima di impiantare il prato, si dovrà realizzare tutto il resto. Il prato, infatti è l’ultimo degli elementi del giardino che dovrà essere realizzato.
La preparazione del terreno
Se il terreno da destinare al prato è quello circostante ad un edificio di nuova costruzione o che ha appena subito interventi di ristrutturazione, è probabile che la terra, se riportata, sia di scarsa qualità oltre ad essere zeppa di detriti come pietre e frammenti di laterizi. In questo caso è consigliabile lavorare molto profondamente il terreno ed eventualmente asportare uno strato di terra di circa 20 centimetri che andrà rimpiazzato con terriccio da giardino.
Nel caso questa operazione non fosse necessaria, è comunque indispensabile pulire il terreno eliminando erbacce, sassi ed eventuali radici.
Successivamente si dovrà zappare finemente il terreno con un motocoltivatore. Durante questa operazione, emergeranno nuovi sassi e nuove radici che andranno rimosse.
Nel caso non si disponga di un motocoltivatore e non si voglia affrontare la spesa, è possibile noleggiarli presso i bricocenter o presso alcuni venditori di attrezzature da giardino.
Il prato trova le condizioni di sviluppo più favorevoli quando il terreno ha un pH 6-7 ed è ricco di sostanza organica. Nel caso il terreno abbia un pH molto diverso o sia particolarmente povero di sostanza organica, sarà necessario aggiungere correttivi ed ammendanti che andranno incorporati nel terreno proprio durante le operazioni di zappatura-fresatura. In ogni caso, bisogna incorporare nel terreno sostanze fertilizzanti che serviranno al prato nei suoi primi giorni di vita.
A questo punto andranno posizionati i componenti dell’impianto di irrigazione. Prima di passare alla semina è necessario livellare accuratamente il terreno evitando di creare buche che potrebbero portare a ristagni di acqua e successivamente rullare il terreno. Anche il rullo compattatore, non essendo propriamente un attrezzo di uso quotidiano è possibile trovarlo a noleggio nei brico o nei negozi di attrezzature per giardino.
La semina del prato
Solitamente, le semenze da prato vengono vendute sotto forma di miscugli che contengono diverse specie di graminacee. Questo per favorire l’adattabilità del prato alle varie situazioni in cui dovrà crescere.
La scelta del miscuglio andrà fatta principalmente in funzione della posizione (sole o ombra), del tipo di clima e del tipo di terreno.
L’operazione di semina vera e propria è la fase che presenta le maggiori difficolta. Può essere eseguita si a mano che con una seminatrice. Nel primo caso sono richieste attenzione ed esperienza, nel secondo caso è indispensabile una buona seminatrice. Una seminatrice di scarsa qualità provocherà solo arrabbiature ed il risultato sarà peggiore di quello ottenibile con una pessima semina manuale. Nel caso la semina venga effettuata a mano, è consigliabile mescolare alla semente una certa quantità di sabbia (almeno la metà). In entrambi i casi si dovranno eseguire due passate incrociate. La quantità di semi da utilizzare è indicata sulle confezioni. È possibile aumentare leggermente le dosi per ottenere un prato più folto e rendere più difficoltosa la propagazione delle erbe infestanti.
Successivamente bisogna interrare leggermente i semi passando delicatamente con un rastrello o, ancora meglio, distribuendo un leggero strato di terriccio sopra al terreno appena seminato. A questo punto occorrerà innaffiare delicatamente per mantenere umido il terreno fino a quando tutti i semi saranno germinati. Occorre fare attenzione a non innaffiare in modo troppo violento per evitare che i semi possano spostarsi o addirittura essere trascinati via. Volendo, per evitare che gli uccelli possano mangiare i semi, è possibile coprire il terreno con un telo di “tessuto non tessuto” che proteggerà anche i semi nei primi giorni in caso di pioggia forte ed aiuterà a mantenere umido il terreno. Bisogna però fare attenzione e rimuovere il telo non appena saranno spuntati i primi fili d’erba per evitare che questi si possano infilare nella trama del tessuto rischiando di venire strappati quando si toglierà (tardivamente) il telo.
Durante le sue prime settimane di vita, il nuovo prato andrà trattato con molta attenzione. Prima di ogni altra cosa, evitate di calpestarlo.
Quando l’erba avrà raggiunto un’altezza tra i 5 ed i 10 centimetri, prima di effettuare la prima falciatura, può essere conveniente passare il rullo per compattare il terreno attorno alle radici. Se si è passato il rullo, effettuare prima la falciatura un paio di giorni dopo la rullatura per consentire ai fili d’erba di raddrizzarsi.
Il pericolo, durante le prime tosature del prato è che le piantine di erba non avendo ancora le radici ben sviluppate possano essere estirpate. Per minimizzare questo rischio è bene che il tosaerba abbia le lame ben affilate.
Se, durante le prime settimane, si dovesse notare la presenza di erbe infestanti, l’unica possibilità è quella di toglierle manulamente. Per poter usare diserbanti selettivi, bisognerà aspettare ancora un po’.
Dopo quattro o cinque settimane dalla semina sarà possibile verificare l’uniformità del nuovo prato. Se fossero presenti zone più diradate, è possibile riseminare localmente.