Cercare di stendere il bilancio preventivo di una famiglia non è una cosa molto semplice; ma neppure cosi difficile se si riesce a tenere una contabilità razionale delle entrate e delle uscite, come un ministro delle Finanze in piccolo.
Il preventivo
Si deve soprattutto prevedere quale sarà la somma necessaria che le serve per fronteggiare le spese principali: vitto, affitto, vestiario, assicurazioni e simili. Tanto il bilancio che la contabilità devono essere riferiti al periodo coperto dal proprio introito fisso: settimanale, se il capo famiglia viene pagato a settimana, mensile se lo stipendio è mensile. È necessario anche tener presente alcune spese che, pur ricorrendo a lunghi intervalli, vanno ugualmente preventivate per evitare il rischio di non essere in grado di affrontarle al momento opportuno: per esempio riparazioni e vacanze.
Alcuni esempi di bilancio
Queste tabelle suggeriscono come ripartire semplicemente, in percentuali, l’introito totale.
Affitto e mezzi di trasporto 20 %
Riscaldamento, gas, luce 10 %
Vitto (compresi i pasti consumati fuori casa) 30 %
Vestiario (biancheria: riparazioni e lavanderia) 10 %
Manutenzione casa 10 %
Spese voluttuarie 5%
Risparmi, vacanze, radio e TV 10 %
Riserve per imprevisti 5 %
100 %
La maggior parte delle persone sa con precisione quali saranno i guadagni percepiti nell’arco dell’anno; diventa quindi piú facile inquadrare il bilancio relativo ai dodici mesi con una certa esattezza. Vitto, affitto, abbigliamento, viaggi, divertimenti, rateazioni e risparmi sono le principali voci di ogni bilancio. Non esiste una famiglia “tipo”, ogni famiglia ha le sue abitudini, i suoi gusti, le sue esigenze; tutto questo rende difficile stabilire una suddivisione delle voci.
Se le spese superano le entrate si sarebbe costretti a contrarre un debito. Ma una somma presa a prestito va restituita: se è concessa da una banca o ente pubblico sarà gravata da interessi. Le rate da pagare per la restituzione di un prestito devono essere quindi incluse nel bilancio preventivo.
Bisogna perciò evitare di spendere piú di quanto le nostre possibilità ci consentano cercando anche di avere da parte una riserva per fronteggiare un eventuale difficile domani.
Stabiliti quindi gli introiti, defalcate le tasse, l’assicurazione sulla vita ecc., possiamo procedere alla suddivisione delle varie spese. Un sistema elementare e pratico è quello di creare tante piccole buste contenenti ognuna una pane dello stipendio; ogni busta avrà scritto sopra l’uso a cui è destinata. Al momento di affrontare una data spesa si attingerà alla relativa busta.
Le persone piú precise potranno anche ricorrere a un secondo metodo altrettanto semplice: segnare di volta in volta ogni spesa, anche la piú piccola; alla fine del periodo stabilito confrontare con il preventivo fatto per il periodo stesso e verificare se le spese sono state maggiori o pari al previsto.
Ricordare sempre comunque che occorre un fondo cui attingere a lunga scadenza per ogni imprevisto.
La banca e il controllo delle spese
Un altro modo pratico e facilmente controllabile è il conto corrente. Depositando mensilmente una parte dei propri guadagni in banca e con un libretto degli assegni a disposizione, si potrà stabilire con precisione quali siano state le uscite controllando le matrici degli assegni fatti. La banca inoltre manda un resoconto dettagliato circa le operazioni effettuate sia a credito che a debito.
Facilmente si potrà stabilire a quanto ammontava il conto del droghiere o del macellaio; è però ugualmente necessario segnare le spese pagate in contanti.
In caso di confusione, basterà rivolgersi a un funzionario della banca stessa che chiarirà le cose. È ovvio che non si potranno spendere piú soldi di quanti se ne abbiano in deposito senza un’autorizzazione specifica circa le modalità della restituzione.
A persone degne di fiducia vengono accordati prestiti con restituzione entro termini e tempo pattuiti. Sulle somme avute a prestito si pagano degli interessi fino al momento della resa totale della somma.
Altre spese di cui tener conto
Le tasse e le marche assicurative non possono essere dimenticate nell’impostazione di un bilancio domestico. Generalmente vengono dedotte dallo stipendio e versate direttamente dal datore di lavoro; ma, per quanto riguarda le tasse, c’è sempre da pagare una certa cifra a conguaglio di quanto già versato tramite il datore di lavoro.
Gli imprenditori in proprio devono invece pensare a provvedere direttamente al versamento delle marche; in questi casi è consigliabile accantonare la somma detraendola dai propri guadagni. In certi casi, per non incorrere in sanzioni penali, è bene servirsi dell’aiuto e consiglio di un esperto.