La scelta dei colori per le piante del giardino è frutto di una molteplicità di fattori.
Sembra una cosa facile.
Uno dice: “Ok. Lì ci metto il giallo, perché sta bene con il blu dello sfondo, là il bianco….” Semplice.
Semplice? Neanche per idea.
Naturalmente, occorre tenere in debita considerazione alcuni elementi teorici sulle qualità dei colori e sulle varie possibilità di abbinamento.
Ma è bene lasciare che la nostra scelta sia in qualche modo guidata anche dalla nostra emotività, dal nostro istinto. Solo così potremo alla fine essere veramente “convinti” della bontà del risultato ottenuto.
Mi spiego meglio. Per esempio, possiamo decidere di non tenere fiori rossi sul terrazzo perché – ci diciamo – si intonano male con la tonalità della pavimentazione. Poi qualcuno insiste nel dire che il rosso andrebbe benissimo, allora ci lasciamo convincere e lo inseriamo.
Però…. però l’effetto finale non ci soddisfa. Eppure in casa abbiamo un divano rosso, e siamo convinti che il rosso “ci doni”. Ma davanti a un fiore di questo colore, ci capita di provare una sensazione sfuggente, come di vago disagio, di inquietudine.
Io penso che, in realtà, il contatto con le piante ci faccia entrare in una dimensione particolare, dove i sensi, le emozioni, ritrovano un’ un’intensità dimenticata ed emergono dal mare della quotidianità, decisamente amplificati (non ho fumato niente, che andate a pensare!).
Così, semplicemente davanti a un fiore rosso, può capitarci di scoprire quali siano le nostre vere, più intime reazioni a quel colore.
Ed è vero che ogni colore ha un suo potere evocativo, molti autori hanno scritto testi autorevolissimi al riguardo.
Del resto, basta rifletterci sopra un attimo per rendersene conto. Per esempio
– il rosso: rosso come il sangue, rosso come il cuore, rosso come il semaforo o i segnali di allarme, o il furgone dei pompieri. La forza, la passione, l’amore, o, per qualcun altro, il pericolo, qualcosa che scotta, da cui è meglio tenersi lontani….
– il giallo. Giallo come il sole, come il grano, come l’oro. Il calore che conforta e dà felicità. Ma non dimentichiamo che le rose gialle sono tradizionalmente simbolo di gelosia….
– Arancio: le lingue del fuoco buono, quello che scalda. Il rame e i fili elettrici, l’energia. L’impegno, il sudore, la fatica.
– Blu. Blu (o anche verde) come il mare, come il cielo terso d’estate. La pace, la serenità, la tranquillità. E il blu è anche un colore che non stanca la vista (un po’ di parte? Beh, il blu mi piace, che posso farci?). Ah, è anche il colore degli zaffiri, bellissime pietre.
Lo stesso discorso può valere per il celeste, che però tende ad avere un’aria sbiadita, stucchevole. Mi ricorda un po’ un bucato sbagliato, insomma, dei calzini che hanno cambiato colore per colpa di una maglietta blu.
– Porpora. Solennità, importanza, antichi senatori romani. Da limitare, per non stancare.
– Rosa. Fa subito pensare al nasetto rosato dei cuccioli, ai bambini piccoli. Ai dolcetti di marzapane. Delicatezza, dolcezza, tenerezza. Può piacere o no, del resto, si può apprezzare un pezzo di pizza rossa più di una pastarella (dolce o salato? Grande dilemma. Un colore salato? Il giallo, per esempio. O no?).
– Nero. Classicità, eleganza sofisticata. Annullamento del colore, dell’esistenza. La faccia oscura della luna. L’ignoto oltre la luce. Il mistero. Il desiderio o la paura della conoscenza.
– Bianco. Summa del colore. Purezza, Paradiso. Pace interiore. Le brave ragazze (però qualcuno ha detto: “Le brave ragazze vanno in Paradiso, quelle cattive dappertutto… ecco, in questo senso).
Ogni colore, insomma, è in grado di suscitare una molteplicità di reazioni, che possono dipendere dalle nostre caratteristiche personali (e quindi variare da individuo a individuo) ma anche dal momento della giornata e dalle contingenti esigenze (la mattina pigliamo il caffé per svegliarci, la sera, magari, si tende a preferire una tisana…..).
Nel giardino, quindi, i colori delle piante che abbiamo scelto non faranno altro che rappresentare visivamente le emozioni che vogliamo esprimere, le sensazioni che abbiamo bisogno di avvertire, che ci piace sentir vibrare intorno a noi per star bene (quanto meglio riusciranno a farlo, tanto più forte ed intenso sarà il nostro rapporto col giardino stesso).
Come uno specchio, da mostrare a noi stessi, per aiutarci a comprenderci meglio (cosa non sempre facilissima), o agli altri, se desideriamo condividere con loro un pò del nostro mondo privato, del nostro giardino.