La mostarda ha origini antichissime. I contadini, infatti, utilizzavano la frutta che si in eccedenza, o quella caduta acerba dagli alberi, per lo più pere e mele, per preparare un contorno che, con il suo sapore, vivacizzasse i soliti cibi giornalieri. Quasi tutte le regioni hanno la loro ricetta, ma vorrei ricordare almeno le tre per eccellenza: la cremonese, la veronese e la toscana.
Occorrente
Pere 2 frutti
Mele 2 frutti
Susine 3 frutti
Fichi acerbi 3 frutti
Albicocche 3 frutti
Pesche 2 frutti
Zucca
Scorza di arancia
Scorza di cedro
Zucchero 2 kg
Acqua 2 kg
Senape
Prendi mele, pere e zucca, puliscile e togli i loro semi all’interno, facendo attenzione a non tagliare la frutta in pezzi troppo piccoli; poi, prendi le pesche, le albicocche, le susine e tagliale a metà, poi, togli il nocciolo e lavale. Per finire, prendi i fichi e, a mio avviso, lasciali interi perché danno un bell’effetto finale.
Ora, passa alla preparazione dello sciroppo. Prendi l’acqua, lo zucchero e mettili in una casseruola sul fuoco a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto, fino a che non viene fuori un composto omogeneo. Continuando a mescolare e tenendo sempre a fuoco basso, inizia a cuocere i vari tipi di frutta separatamente (mele con mele, pere con pere e così via), facendo attenzione a non cucinare troppo altrimenti. Il risultato finale sarà una pappetta.
Cotti tutti i frutti, prendi le bucce del cedro, dell’arancio e mettile nello sciroppo rimasto. Ora, in una terrina di vetro, unisci la frutta con lo sciroppo e mescola delicatamente. A questo punto, devi unire la senape e finisci di mescolare. Ti consiglio di non prendere una senape troppo forte, evitando anche di esagerare nelle quantità, altrimenti rischi di coprire tutto il sapore della frutta.
Ora, prendi un vaso di vetro abbastanza capiente, sterilizzalo (basta farlo bollire in acqua bollente per un paio di minuti) e versaci dentro la tua mostarda, facendo particolare attenzione a pulire il bordo del barattolo, in quanto, trattandosi di una preparazione altamente zuccherina, farai, in seguito, molta fatica ad aprire il coperchio. Una volta finito, puoi riporla in dispensa e, dopo circa un mese, la potrai gustare con della carne, del pesce e moti alti piatti.